Guerra e pace
I giovani di oggi non leggono più i grandi classici della Letteratura che, di qualunque nazionalità sia,
contiene i germi della conoscenza umana. Nelle scuole italiane oggi si tende a mettere da parte perfino “I
promessi sposi” di Alessandro Manzoni e la “Divina Commedia” di Dante Alighieri. Questa mancanza di
lettura dei grandi classici tiene i giovani ancorati al presente come se il passato non esistesse, li fa sentire soli e sperduti e, spesso, li fa reagire in modi esagerati alle situazioni della vita.
Ma la vita è sempre la stessa, nessuno vive una vita diversa da situazioni che già si sono vissute nel passato. I sentimenti sono ancora fermi all’età della pietra. L’amore e l’odio, la passione e il disprezzo, la paura e lo sconforto, la sincerità e la bugia, l’inganno sulla verità e l’apertura mentale al progresso, niente è cambiato per gli esseri umani. La violenza e la guerra non sono stati inventati pochi anni fa, ma sono nati con l’uomo che voleva difendere se stesso, la sua famiglia e i suoi diritti, e, a volte, voleva anche prevaricare i diritti degli altri. Nel corso dei secoli, tante guerre sono state decise solo per distruggere altre vite umane, perché anche questo è un sentimento umano: la volontà di distruzione!
Se tutti i giovani di oggi si convincessero, sin dal tempo della scuola, di non essere diversi da nessun altro giovane del mondo passato e presente, e forse anche futuro, se sapessero che la loro rabbia e la loro aggressività sono normali, se vedessero scritte parole di vero amore e di vero odio che si sono tramandate nei secoli e fin dagli albori del mondo, forse capirebbero che i problemi, che altri hanno provato sulla loro pelle, hanno delle soluzioni: alcune buone e alcune cattive. In questo modo la Storia e la Letteratura diventerebbero lo sfogo vero e sostanziale delle difficoltà. Alessandro Manzoni diceva che la Storia è maestra di vita, infatti nessun insegnante può oltrepassare la storia e dire di più, nessuno può dire cose nuove e nessuno strumento tecnologico può contenere cose e fantasie non inventate dall’uomo.
Oggi è facile leggere, è possibile anche cercare su internet gli ebook gratis e i Pdf gratis dei libri, ma leggere la Storia non basta, bisogna che ci sia un grande esperto a interpretarla (un grande scrittore) e un altro esperto a spiegarla (un docente). Naturalmente per leggere ci vuole la volontà, ma non c’è volontà per le cose che non conosciamo. Bisogna che nelle scuole si torni a leggere i grandi classici, per capire che Guerra e Pace (di Lev Tolstoj) parla di persone che si sentivano sole e disperate in un mondo che viveva cambiamenti epocali; per capire che Shakespeare, con opere come Otello, Amleto, Macbeth, ha dato inizio all’epoca moderna più ancora di quanto non abbia fatto l’invenzione della polvere da sparo e dell’ archibugio; per capire che “I fratelli Kamarazof” (di Fëdor Dostoevskij) è una ricerca affannosa di Dio e, allo stesso tempo, rappresenta la rabbia di essere solo uomini con le nostre piccole miserie, e “L’idiota”? un capolavoro assoluto nel quale Dostoevskij descrive la correttezza morale di un uomo che viene scambiata per idiozia mentre il destino si accanisce contro di lui. E che dire de “Il giardino dei ciliegi” di Anton Čechov, che narra come una famiglia si lasci andare alla distruzione di se stessa pur di mantenere delle posizioni futili e fuori tempo? E vogliamo dire ai giovani la grande importanza di leggere “La metamorfosi” di Franz Kafka? Il diverso, il giovane che si trasforma in un essere ripugnante e che viene rifiutato da tutti, la metafora di chi sente che la sua natura è bestiale e come una bestia pensa di non avere nessun diritto e si sente perduto per sempre. La letteratura è la grande narrazione della Storia dell’Uomo.
Perché non vogliamo più credere che ai giovani farebbero bene le buone letture? Li aiuterebbero a riflettere sui loro odi improvvisi, sulle soverchierie che fanno agli altri o che subiscono, forse, addirittura, li fermerebbe dal compiere qualche azione brutale verso i compagni e verso gli altri. Se leggessero potrebbero anche impiegare il loro tempo libero a sognare un altro modo di vivere e a realizzarlo, potrebbero cambiare il mondo e farlo diverso, potrebbero inventare nuove storie e nuovi libri, nuovi lavori e nuovi tipi di vita. Perché non diamo ai giovani di oggi la possibilità di rientrare nella loro dimensione umana, quella stessa dei grandi del passato, ma rivisitata, diversa e pronta per un futuro consapevole e forse più felice, ma sicuramente vissuto con animo più forte e consapevole.
La Storia siamo noi, dice una famosa canzone, ma NOI adulti abbiamo il dovere di aiutare i giovani, con qualunque strategia possibile, a costruirsi la loro Storia. Invitiamoli a leggere!
Carmela Blandini- docente